DIFFERENZE TRA MEDIAZIONE E COUNSELING - 29 gennaio 2021

Esaminando il rapporto tra la mediazione e la CTU, o tra la mediazione e la psicoterapia, si è notato come le differenze tra questi processi siano sfumate e non sempre identificabili in modo univoco.
Rispetto al counseling invece il confine è netto e immediatamente percepibile a partire dalla finalità dei processi.

Il processo di mediazione richiama il concetto di negoziazione, poiché la sua finalità è quella di permettere un negoziato, un dialogo tra due parti in conflitto. I separandi vengono aiutati in questo dalla figura del mediatore, che opera per smussare gli angoli più acuti del conflitto legato alla separazione. Ciò permetterà loro di sviluppare un processo che valorizzi le loro capacità genitoriali, evitando che i figli vengano coinvolti nel conflitto in corso.
Il processo di counseling richiama il concetto di empowerment. Qui il problema su cui interviene il consulente non è di natura psicopatologica ma di natura pratica e la finalità del suo intervento è quella di stimolare la ricerca di soluzioni a questi problemi.
La differente ampiezza dei problemi affrontati comporta anche una diversa durata dei processi. Nella mediazione si interviene su rapporti deteriorati in anni, in presenza di comprensibili difficoltà e resistenze da parte dei protagonisti. Il processo di counseling invece – essendo circoscritto a questioni specifiche e puntuali – ha una durata breve, limitata alla soluzione del problema alla base dell’intervento.