Alan Bennett - Nudi e Crudi - Adelphi
Mister Ransome è un avvocato di successo, abituato a organizzare la propria vita nei minimi dettagli. Non solo la propria: anche la vita della moglie, spenta e succube consorte vissuta sempre all’ombra del marito di successo. Ma questo è l’antefatto, che inizia a cambiare già dalla prima pagina del libro, in conseguenza di un evento imprevedibile: la loro casa viene cioè svaligiata, o meglio, viene svuotata di tutto ciò che contiene. Tutto quello che li caratterizzava e che alla fin fine caratterizzava i loro rapporti di forza scompare.
Come per magia i rapporti tra loro vengono liberati dalle catene del passato, e con costruzione mirabile dell’autore (che non a caso è prima di tutto attore e autore teatrale, uno che di tempi narrativi se ne intende) si capovolge anche il ruolo dei due coniugi. Il trovarsi “Nudi e Crudi” smaschera altre nudità, e pone paradossalmente la signora Ransome nella condizione di acquisire un ruolo pratico e consapevole nella soluzione del problema, che la mancanza di oggetti e zavorre del passato libera verso la leadership nella coppia. Al tempo stesso Mister Ransome viene svuotato dai simboli del proprio potere e rivela debolezze e dipendenze nemmeno sospettabili prima.
L’intero senso della vicenda si racchiude nella riflessione finale della signora Ransome: “quando ripensa al passato, il furto e tutto quello che è venuto dopo le sembrano una specie di apprendistato. Ora, si dice, posso incominciare”.