Qual è il senso di una sezione in cui si commentano libri - la maggior parte dei quali di narrativa - in un sito di Psicoterapia e Mediazione Familiare?
Apparentemente nulla. Ci si aspetterebbero commenti sulla depressione o sull'ansia, ma i libri cosa c'entrano?
La mia opinione è che i libri c'entrano eccome.
Come lettore mi aprono a mondi plurimi rispetto al ristretto orizzonte della mia vita quotidiana.
Come terapeuta mi raccontano vicende, modi di pensarle e affrontarle che tanta similitudine hanno con le storie che sento ogni giorno nel mio lavoro.
E mi permettono di imparare, pagina dopo pagina.

Samuel Taylor - L'uomo con la Mia Faccia - Polillo Editore

La collana “I Bassotti” si ripropone di valorizzare testi del genere Mistery, che ebbe molto successo nell’America tra le due guerre mondiali. Questo libro in particolare affronta un tema non del tutto nuovo nella storia della letteratura: la sostituzione di persona. L’elemento interessante è tutto nel modo in cui la trama viene costruita, con attenzione alla verosimiglianza della vicenda e quindi ai particolari secondari.

E così fin dalle prime pagine si assiste all’odissea Chick Graham che in modo del tutto inaspettato trova un altro uomo che gli assomiglia in tutto e per tutto e che ha preso il suo posto non soltanto al lavoro, ma addirittura a casa sua, nella sua famiglia. Da lì lo smarrimento e la ricerca di una via per poter dimostrare al mondo l’inganno in cui è stato precipitato, con tutte le difficoltà date da il rifiuto – da parte di quel mondo – di credergli.
È singolare come l’arte, in questo caso la letteratura, riesca a proporre dinamiche reali in modo estremizzato: nella vita di tutti i giorni a chiunque di noi capita di vivere ruoli che percepisce come non propri. In questo libro il protagonista è letteralmente espulso dal proprio abituale ruolo e lotta per recuperarlo. Due vicende del tutto diverse su un piano letterale e narrativo, ma tutto sommato simili nel senso di estraneità che ci restituiscono.
Samuel Taylor, l’autore nato nel 1907 e morto novant’anni dopo, è stato un protagonista della cultura anche cinematografica americana, avendo contribuito alla sceneggiatura del film di Hitchcock “La donna che visse due volte”, nonché a sceneggiature di Walt Disney. Nonostante l’apparente distanza dei generi, il viaggio di questo scrittore ai confini tra realtà e fantasia ne rende particolarmente interessante l’intera produzione.