Albert Camus - La Caduta - Tascabili Bompiani
“Potrei, egregio signore, senza rischiare di importunarla, offrirle i miei servizi?”. Comincia con questa frase il lungo monologo che riempie un breve libro (82 pagine), nel corso del quale un ex brillante avvocato parigino racconta a un oscuro interlocutore – in un bar del porto di Amsterdam – la propria parabola discendente (o meglio la propria Caduta) successiva a un atto di vigliaccheria di cui è stato protagonista.
Parabola che lo conduce dall’essere lo spigliato protagonista di una vita spregiudicata ad assumere il ruolo dolente e senza speranze di “giudice penitente”.
Un capolavoro assoluto che il lettore attraversa rapito e interdetto fino all’ultima, tremenda frase, che suona a condanna senza appello di tutte le debolezze di cui è stato capace un uomo: “ma rassicuriamoci! Adesso è troppo tardi, e sarà sempre troppo tardi, per fortuna!”.
Letto e riletto varie volte, e ogni volta in grado di sorprendere e mostrare sfaccettature nuove e inattese, e di rendere preziosa l'esperienza della sua lettura.