Qual è il senso di una sezione in cui si commentano libri - la maggior parte dei quali di narrativa - in un sito di Psicoterapia e Mediazione Familiare?
Apparentemente nulla. Ci si aspetterebbero commenti sulla depressione o sull'ansia, ma i libri cosa c'entrano?
La mia opinione è che i libri c'entrano eccome.
Come lettore mi aprono a mondi plurimi rispetto al ristretto orizzonte della mia vita quotidiana.
Come terapeuta mi raccontano vicende, modi di pensarle e affrontarle che tanta similitudine hanno con le storie che sento ogni giorno nel mio lavoro.
E mi permettono di imparare, pagina dopo pagina.

Arto Paasilinna - L’anno della Lepre - Iperborea

La trama di questo libro – considerato un culto in Finlandia – è semplice. Vatanen, il protagonista, è un giornalista che abita a Helsinki. La sua è una vita ai minimi: sposato con una donna miserabile vive il proprio matrimonio senza alcuno stimolo e nessun residuo di amore. Il suo lavoro presso una rivista dozzinale non gli dà alcuna soddisfazione, i colleghi non lo stimano e lui non stima loro.

E così un bel pomeriggio d’estate, mentre rientra in città con un collega, la macchina in cui viaggia investe una lepre che stava attraversando la strada. Si fermano, lui insegue la lepre che è fuggita nel folto della foresta, e letteralmente sparisce dalla propria vita precedente iniziandone una completamente nuova.

Il mondo attorno a lui non si dà troppa pena, se non per i problemi di tipo pratico che la sua sparizione comporta. Moglie e colleghi di lavoro lo cercano lo stretto indispensabile per capire che la scomparsa è stata voluta, e tanto basta a loro per proseguire nelle proprie esistenze senza darsi pena per quello che tutto sommato era ormai divenuto un ingombro. E lui affronta in compagnia della lepre, divenuta ormai la sua fedele compagna, tutto ciò che la sua nuova vita gli offre.

Lo sviluppo della narrazione avviene per capitoletti dotati di una propria autonomia, non c’è una vera trama che renda necessaria una lettura del libro nel rispetto della sequenza delle pagine. Vengono narrate le avventure di Vatanen che cambia paesino, che dorme nei granai, che inizia i più svariati lavori a contatto con la natura, che intrattiene fugaci relazioni prive di aspettative e quindi intrinsecamente libere e sane. La sensazione che accompagna la lettura è quella di una nuova vita, un’altra occasione che un evento accidentale – nel senso più stretto del termine – ha offerto, e che l’uomo è stato in grado di raccogliere senza troppi ragionamenti e nella totale fiducia del proprio istinto. Interessante sotto questo aspetto il ruolo assunto dalla lepre, un animaletto che accompagna con silenziosa fedeltà il protagonista, come a sottolineare l’inutilità di grandi spiegazioni anche per certe scelte importanti, a ribadire l’intrinseca saggezza del vivere semplicemente le occasioni che ogni singolo giorno sarà in grado di offrire.