Qual è il senso di una sezione in cui si commentano libri - la maggior parte dei quali di narrativa - in un sito di Psicoterapia e Mediazione Familiare?
Apparentemente nulla. Ci si aspetterebbero commenti sulla depressione o sull'ansia, ma i libri cosa c'entrano?
La mia opinione è che i libri c'entrano eccome.
Come lettore mi aprono a mondi plurimi rispetto al ristretto orizzonte della mia vita quotidiana.
Come terapeuta mi raccontano vicende, modi di pensarle e affrontarle che tanta similitudine hanno con le storie che sento ogni giorno nel mio lavoro.
E mi permettono di imparare, pagina dopo pagina.

N. Lilin - Educazione Siberiana. Einaudi Super Et

Molti i dubbi prima di iniziare questo libro, immaginato un po’ splatter un po’ comico, magari nell’inconsapevolezza del suo stesso autore. E invece nel leggerlo si entra un po’ alla volta in un mondo irreale. Certo, la narrativa ha esattamente quello scopo, di far entrare in altri mondi. In questo caso però non è un mondo nuovo per la sola vicenda narrata.

Il mondo in cui si entra con questo libro ha regole nuove, ha modelli di comportamento nuovi, dialoghi nuovi, eppure lentamente tutto ciò acquista una propria plausibilità e un realismo inaspettati. La storia è quella di un ragazzino che cresce nella comunità criminale siberiana circondato da regole, affetti, insegnamenti propri di quella comunità. Non c’è una trama vera e propria, solo accadimenti e episodi (le piccole risse, la reclusione, la violenza sessuale su una giovane della comunità e la successiva vendetta del gruppo) che forniscono via via un quadro sempre più preciso, plausibile e convincente di un mondo che probabilmente non appartiene alla vita quotidiana del lettore ma che riesce via via a divenire sempre meno alieno dal suo modo di pensare.